Le Tecniche e le Attrezzature Testate ed Utilizzate da OAP per la pesca con i Bigattini e con il Pane

Ogni tecnica di pesca richiede la sua attrezzatura e qui di seguito vi mostro quelle utilizzate da OAP


• tempo di preparazione prima di entrare in pesca: medio

• volume attrezzatura: abbastanza contenuto

• pesce più comunemente insidiato: cavedano

Per questa tecnica usiamo canne fisse ad elastico totale oppure montate a barbara esterna con vette ultra sensibili, in base alla grandezza dello spot passeremo da una 3 mt ad una 5 mt fino ad una 7 mt in condizioni di vento assente se non favorevole per lanciare artiglierie leggerissime. Per la composizione della lenza scelgo monofili fluorine che ci faranno da lenza diretta di diametro 0,06 mm (foto 1), seguito da sugherini di misure 4x6, 4x8, 4x10 e 4X12 (foto 2), piombini del n.13 e n.12 (foto 3) ed ami altrettanto micro del n.26 (foto 4).

Monofili Flourine per Maggot Sinking
(foto 1)
Gallegianti per Maggot Sinking
(foto2)
Piombini per Maggot Sinking
(foto3)
Ami Micro per Maggot Sinking
(foto4)

La lenza è montata alla Brunellante e l'innesco prevede un solo bigattino appuntato di lato. Prima di ogni lancio una spruzzolata di 5/10 bachi distanti almeno 20 centimetri dal punto esatto dove andremo a lanciare in differita di circa 3/4 secondi.


• tempo di preparazione prima di entrare in pesca: medio

• volume attrezzatura: abbastanza contenuto

• pesce più comunemente insidiato: carpa, cavedano, barbo, pesce gatto, anguilla

Anche per questa tecnica useremo fisse ad elastico totale oppure montate a barbara interna calibrate per insidiare anche grosse carpe. Elastici con diametri da 1,80 mm per fisse lunghe 7 mt. Monofili extrastrong come Orion della Globe (foto 1) oppure XPS Power Plus della Trabucco (foto 2) dallo 0,14 mm allo 0,18 mm a lenza diretta con micro sugheri all'inglese con grammature da 1 a 2/3 gr fissi (foto 3) ed ami Nuclear serie NK800 del n°18 della Colmic (foto 4).

(foto 1)
(foto 1)
(foto 2)
(foto 2)

(foto 3)
(foto 3)
(foto 4)
(foto 4)

Alla lenza aggiungeremo un pallino del n°7/9, a seconda del tipo di fondale, a 4 cm dall'amo con innescati tre bigattini, i primi due appuntati in coda ed il terzo di fianco, pastureremo poi a suon di fiondate per richiamare il più possibile chi si deve occupare di ripulire il fondo!


• tempo di preparazione prima di entrare in pesca: medio

• volume attrezzatura: abbastanza contenuto

• pesce più comunemente insidiato: cavedano, barbo, vairone, lasca, savetta, carpa, pesce gatto

Fisse ad elastico totale di 5 mt con elastici da 1,00 mm e di 7 mt con elastici da 1,20 mm per correnti deboli o moderate, per correnti forti invece useremo canne fisse di varie lunghezze con elastici da 1,80 mm a 2,10 mm, tenuti ben tesi oppure fisse montate a barbarina il tutto a lenza Brunellante con fili sempre fluorine morbidi per mantenere la presentazione dell'esca come per esempio lo Smart SLR (foto 1) ed il Take KG della Akashi (foto 2) e sceglieremo il diametro da utilizzare in base alle condizioni di corrente o allazzatura dallo 0,09 mm allo 0,12 mm fino allo 0,16 mm, sugheri da 0,10 gr a 0,50 gr fino ad 1,50/2,00 gr (foto 3) sempre a scelta in base alla corrente ed ami Katana della Maver serie 1110 del n°22 e n°24 (foto 4) necessari a contrastare pesci di notevole taglia senza doversi aprire sotto tensione.

(foto 1)
(foto 1)
(foto 2)
(foto 2)

(foto 3)
(foto 3)
(foto 4)
(foto 4)

Naturalmente in base alle necessità di pesca variamo più o meno l'attrezzatura rimanendo nei range detti prima con l'innesco con due bigattini appuntati di lato, fiondando ogni tre o quattro razzolate a monte della corrente dozzine di bigattini, scegliendo poi se far appoggiare più o meno l'esca sul fondo durante la razzolata cambiando la distanza tra il sughero e l'amo, per capire se il pesce mangia più in cerca o in ricezione. 


• tempo di preparazione prima di entrare in pesca: breve

• volume attrezzatura: contenuto

• pesce più comunemente insidiato: carpa, cavedano, pesce gatto

Utilizzata nei periodi estivi e in spot particolarmente predisposti dove il pesce si nutre prevalentemente di pane (Torrente Mugnone) oppure nei laghi. Vengono utilizzate canne ad anelli dai 2,30 mt ai 4,00 mt con il dorso molto potente per sostenere il tiro ed il peso di pesci di grossa taglia. Onde evitare la fuoriuscita del filo dalla bobina come accade con i classici mulinelli a bobina fissa in caso di vento o semplicemente, come in questo caso, in mancanza di zavorra, vengono usati mulinelli da mosca muniti di frizione con inbobinati monofili neutri diretti dallo 0,20 mm allo 0,30 mm con un alto grado di morbidezza per stendersi bene da non creare imperfezioni sulla superficie dell'acqua, l'amo utilizzato è il G-Hard Neo della Gamakatsu barbless (foto 1) leggerissimo e robusto. Altro elemento importante per questa tecnica è l'esca e cioè il pane, il migliore tra tutti sono i Bocconcini con semola di grano duro della Morato per consistenza e praticità di innesco (foto 2), ultimo e non di meno importante è il guadino di dimensioni elevate quando stiamo insidiando pesci di una certa stazza per salpare le catture più incredibili! (foto 3)

(foto 1)
(foto 1)
(foto 2)
(foto 2)
(foto 3)
(foto 3)

La pesca prevede di innescare da 1/6 a tutto il bocconcino rispetto alla misura di amo utilizzata ed alla stazza del pesce da insidiare, lanciare e lasciare galleggiare il pane fino a che dopo, due o tre lanci si inzuppi a tal punto da cadere al quarto lentamente verso il fondo. A questo punto andrà sostituito con un nuovo innesco. Per gli ambienti non abituati a ricevere pane conviene fare una pasturazione preventiva per invogliare il pesce a salire a galla per nutrirsi.


• tempo di preparazione prima di entrare in pesca: breve

• volume attrezzatura: contenuto

• pesce più comunemente insidiato: carpa, cavedano, barbo, pesce gatto

Utilizziamo la stessa attrezzatura ed esca del Floating Bread Sinking solo che la lenza che andremo a fare sarà composta da ami D-Rig della Kkarp nelle misure n.2 - 4 - 6 (foto 1) per l'innesco dei bocconcini di Morato. Sul baffetto di nylon in eccesso tenuto lungo il gambo e non reciso del tutto, della legatura dell'amo con un nodo ad avvolgimento semplice, andremo ad applicarci un primo pallino di piombo (foto 2) di misura adatta in base alle condizioni di pesca per contrastare il galleggiamento del boccone di pane e per presentare la punta dell'amo rivolta verso l'alto. Altri piombi verranno disposti sulla lenza, un secondo vicino all'amo ed un terzo a circa 50/80 cm. Al secondo ed al terzo piombo verrà applicata una pallina di mastice o stucco che si trova dal ferramenta in panetti da 1 o 5 Kg (foto 3), si tratta di una miscela di creta e olio di lino, la sua consistenza collosa e soda permette di resistere attaccato al piombo evitando di scorrere lungo la lenza durante l'azione di pesca. Questa zavorra di stucco fa si che, in caso di incaglio la lenza si possa liberare del tutto, in tal caso perderemo la pallina di stucco ma ne andremo a riapplicare subito un'altra della grandezza adatta alle necessità di pesca. Il dosaggio e la posizione della zavorra è fondamentale in questa tecnica perché determina la presentazione dell'esca.

(foto 1)
(foto 1)
(foto 2)
(foto 2)
(foto 3)
(foto 3)

L'azione consiste, come dice la parola, di far ruzzolare il boccone di pane sul fondo lungo la corrente come se fosse trasportato il più  naturalmente possibile dal corso d'acqua, con soste e ripartenze. 


• tempo di preparazione prima di entrare in pesca: lungo

• volume attrezzatura: abbondante

• pesce più comunemente insidiato: muggine, cavedano, barbo, carpa, pesce gatto

Ed ecco la pesca classica per eccellenza al muggine se non al barbo, cavedano, carpa, lasca e savetta, e per chi ne ha più ne metta! Principalmente si utilizzano canne dai 5 ai 7 mt montate a barbarina interna con una lenza madre dello 0,20 mm, un galleggiante da 0,50 gr ad oltre 4 gr in base alla corrente ed alla profondità, 10 cm circa di coda finale da innestare tipo il Force XPS della Trabucco dello 0.16 mm (foto 1), appena sopra l'innesto una torpilla fermata con un pallino di piombo spaccato, il tutto adatto a calibrare bene il sughero che dovrà pescare preciso preciso all'inizio dell'astina al fine di percepire ogni singola sollecitazione dal pesce. Infine un amo del n.12 per l'innesco dell'esca che potrà essere, un fiocco di pane (foto 2 e 3),  un bachino di pasterello (foto 4) o una semplice scaglia di crosta di pane (foto 5).

(foto 1)
(foto 1)
(foto 2)
(foto 2)
(foto 4)
(foto 4)
(foto 3)
(foto 3)
(foto 5)
(foto 5)

Dalla treccia (foto 2) o dalla cassetta (foto 3) tagliamo una fettina di 1 o 2 cm di spessore con un trincetto con la lama fine, lo mettiamo in ammollo tenendolo integralmente immerso per 5 min circa poi lo togliamo, lo strizziamo tra i palmi delle mani e lo avvolgiamo in un panno umido, pronto all'utilizzo lo possiamo pizzicare con le dita staccando dei piccoli fiocchi di pane che inneschiamo infilandoli e avvolgendoli due o tre volte sull'amo. Dal sacchetto della polvere (foto 4) versiamone una parte in un contenitore e con acqua impastiamo fino ad ottenere una pastella collosa, possiamo pizzicare un pezzetto con le dita e rullarlo tra i polpastrelli creando dei bachini di pasta da infilare ed avvolgere all'amo. Da baguettes, rosette, panettoni, panini all'olio e tutto quello che vi porta la mente a pensare di simile (foto 5) provate ad innescare scaglie di crosta o di midolla.

innesco midolla di pane
innesco midolla di pane

Infine andremo a preparare la pastura da richiamo usando un preparato al formaggio, del pane raffermo e del pan grattato. Mettiamo in un secchio il pane raffermo ad ammollare, quando è pronto useremo dei sacchetti di stoffa, vanno benissimo quelli utilizzati per i bigattini. Strizziamo il pane ammollato nei sacchetti con una forte pressione eliminando tutta l'acqua. Mescolando poi il tutto in un catino con la pastura al formaggio ed il pan grattato avremo una notevole quantità di pastura spumosa al formaggio ottima a richiamare i pesci per ore ed ore di pesca.

Scrivi commento

Commenti: 0