Benvenuti nel Blog di OAP!

Striscio Ponte a Vicchio - Ultimated Tech

Ecco qua risolto dopo 7 anni il dilemma. Siamo a Ponte a Vicchio in Sieve. Tutti conoscono la situazione. Tutti si lamentano ed hanno ragione perché non si tira fuori un pesce, si allamano e, o si strappano o si slamano prima di strapparli. Si parla di cavedani da oltre il Kilo e mezzo da farli fuori da alghe, radici, scogli, alghe, rami e vetriche, insomma ... il peggio che tu possa immaginare!

Io ho risolto così:

Monofilo dello 0,123 mm morbidissimo, leggermente sovradimensionato

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Fly Fishing with inner tail without Reel - New Tech OAP

Tutto nasce dalla necessità di sperimentare e trovare nuove attrezzature più pratiche e divertenti, in parallelo diminuire i costi e gli ingombri. Inventiamo così per la pesca a mosca la canna fissa con coda passante manovrata a mano. La testeremo Sabato 17 aprile 2021 dopo le ore 14:00 in riapertura della zona arancione ai Laghi Bellavalle a Barberino di M.llo nella vasca trout area. Vi rimando alcune immagini ed un video dimostrativo giusto per capire di cosa si tratta. L'attrezzatura è veramente primitiva, la canna estremamente parabolica di 3,80 mt (3,30 mt esclusa la vetta) telescopica a moduli corti trovata su wish da Stefano Barducci a 20 euro compresa la spedizione, una coda di topo vecchia del numero 3 passante perfetta per la sezione del sottovetta e per il foro del tappo al calcio, una bobina vuota di un monofilo dove vi alloggerà la coda, un manico di una borsa dell'Ikea, un pezzo di guarnizione per fissare la bobina al manico ed un nodo all'estremità opposta per tenersela tra la cintura ed i pantaloni facilmente estraibile e sganciabile. Per il resto riporta al Fly Fishing classico. Ne facciamo altre due Ghera? Che ne pensi Lore? ... io intanto frusto questaaaa!

Il primo Barbo in Razzolata del 2021 ( a cavallo della zona rossa )

Tutto inizia dalla zona arancione, in Toscana, vedo uno spiraglio il sabato sera di possibilità per una domenica all'insegna della pesca, schiacciato tra la domenica mattina del non so dove andare a comprare i bachi e il lunedì di zona rossa pompato dal principiare di una stagione primaverile parecchio invitante, allorché mi precipito da Nicco al Nencini e mi faccio preparare 4 sacchetti da 800gr l'uno di bigattini. Domenica mattina finito gli ultimi impegni alle 11:30 parto e vo! Naturalmente trovo il Viadotto dell'Indiano chiuso quindi borda si fa il giro da Ponte alla Vittoria, premettendo che non vedevo l'ora di ributtarmi sotto la Pescaia dell'Isolotto dopo il crollo come prova di pesca al cambiamento di uno spot già familiare, non ho tirato nemmeno un moccolo.

Arrivo sul posto, lato Isolotto, entro nella via dell'Isolotto che costeggia l'Arno e parcheggio lungo strada in prossimità dell'accesso sulla sponda, adesso tutta la Pescaia è transennata dal cantiere di rifacimento. Mi metto gli waders, prendo bachi, canna e guadino gommato e rotolo giù dal dirupo con una voglia di pescare come se non ci fosse un domani. Questa è stata una domenica che mi son vissuto proprio come se non ci fosse un domani. Arrivo sulla sponda risalendo verso la pescaia e mi fermo allo spot. Nessuno a destra, nessuno a sinistra e davanti a me le Cascine che pullulavano di famiglie, giovani che suonavano la chitarra, sdraiati al sole, bimbi che vagavano su e giù dall'altra sponda come se non avessero mai viso l'acqua, gasati ed attratti da tutto.

Alle 12:30 mi metto a sbacare, entro in acqua fin ai ginocchi e ... un freddo, era marmata. Non vi si teneva la mano. Ok, gambe in freeser e giù a fiondare bachi sempre c.n.c.f.u.d. Passano 4 ore tra pause causa congelamento arti inferiori, mandarini e sorsi d'acqua che davanti a me si riempie di gente, attentissima, tutti rispettosi, ognuno con con i propri congiunti, tutti a distanza e con mascherine, bravi, e con una voglia matta di godersi l'unica splendida giornata di zona arancione, anche loro c.n.c.f.u.d. Ed io ero contentissimo anche se non prendevo una sega, continuavo a buttare i bachi in corrente ( ero diventato un atleta, lancio, razzolata di 10 secondi, recupero, fiondata e rilancio per diverse ore di pesca ho rasentato le 500 razzolate tanto che ho un livido sull'avambraccio sinistro dove nel momento della fiondata poggio violentemente la 7 metri ), e mentre pescavo anche di fronte a me, dall'altra parte dell'Arno tutti i bambini si divertivano come me, chi urlava e cercava i gamberi, chi pescava con la vetta della cannina portata dal babbo in acqua, chi lanciava i sassi in acqua con violenza e tutti insieme, me compreso, per sfogarsi da questa nostra situazione di prigionia nella domenica del c.n.c.f.u.d.! Era lei, si, l'avevamo battezzata così senza volerlo e senza dirci nulla.

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In Razzolata coi Bachi - ACCORTEZZE

... ci sono delle piccolezze che rendono grande ed emozionante una pescata!

Partendo da questo presupposto esaminiamo subito il risultato di questa razzolata di due ore sul Bisenzio: Spot Ponte Petrino, arrivo 13:30, 20 gennaio 2021, temperatura max 12°C, notturna in inpennata progressiva 10°C in tre giorni! 

 

• 1° cavedano salpato alle 13:54 •

 

• 7° cavedano salpato alle 15:45 •

 

ZERO slamati

 

ZERO strappati

 

7 strike !

 

Oltre a tutta la tech OAP (vedi precedenti blog e canale youtube) aggiungiamo anche queste ACCORTEZZE che potrebbero sembrare delle piccolezze ma che sono risultate delle GRANDISSIME piccolezze indispensabili!

 

1 • La goccia maledetta •

2 • Il pesce attivo ed il pesce passivo 

3 • Il sughero non comanda 

4 • Il baco pazzerello

5 • La ripartenza improvvisa

6 • I fili giusti

7 • Quanti siete?

 

Analizziamole una ad una ...

 

1 • Quante volte abbiamo bucato il baco? Mi immagino sempre, ovvio per innescarlo. Diciamo che c'è modo e modo e se il modo non è quello giusto comporta. L'innesco per la montatura OAP è baco singolo appuntato di lato. "Appuntato", appunto ... lo dice la parola, a questo punto rimarrebbe appeso per la pelle. A volte a causa della fretta, delle mani sporche e bagnate si sbaglia e lo si buca in corpo facendo fuoriuscire la "goccia maledetta". Quella goccia vuol dire "allerta", "c'è qualcosa che non va"! Sembra impossibile ma è così.

 

2 • Per prendere i pesci bisogna sbacare, senza sbacare non si funziona. Se sbachiamo a bachi liberi la prima ora su ogni razzolata, la seconda stiamo fermi ... certo fino a che buchiamo, dopo 10 min di calma piatta ricominciamo a sbacare fino al primo accenno di beccata. Dalla seconda ora in poi si riparte! Questo ci serve per insidiare tutti, sia i cavedani rincorritori che quelli raccattatori.

 

3 • La razzolata in OAP è assolutamente manovrata ovvero vetta incollata al sughero che è il segnale di dove sta il baco.

 

4 • Il sughero non manovra la passata, quindi chi la manovra? ... la nostra mano. Cercheremo di tenere sempre in tensione fino a che la corrente ci impone il rilascio, seguiamo l'asticina del sughero con la vetta, dove si piega e dove terremo la vetta, l'asticina dovrà essere la nostra lancetta, il nostro indicatore di tensione, ne verrà fuori un tira e molla continuo, una danza che renderà il nostro baco unico aumentando la dinamica aumenteremo la probabilità.

 

5 • La tech OAP prevede la razzolata a pelo fondo con la possibilità di scaglio sulla trattenuta, lo stacco del baco dal fondo deve essere possibile con un graduale recupero verso monte, se questo non avviene abbiamo esagerato con l'altezza. Il baco in questo modo si incaglia e si scaglia continuamente come se si trovasse in un "rolling" libero. Questo aumenterà ancora di più la dinamica.

 

6 • Pasturare sui fili giusti è essenzialmente doveroso e costantemente necessario, scegliere il filo giusto e razzolarci sopra mi pare ovvio, poi più o meno a monte quello è dettato dal tipo e dall'intensità della corrente.

 

7 • Il primo cavedano ed il secondo sono pieni di bachi in bocca, ok quindi siete ancora in pochi in frenesia, questo è inversamente proporzionale! Esempio: se stiamo pasturando e i pesci non hanno bachi in bocca questi non sono in frenesia cioè, tra un baco ed un altro hanno il tempo di ingerirlo, questo non vuol dire che ne hanno mangiati meno, vuol dire "in quanto tempo" quindi possiamo valutare via via come variare l'intensità di pasturazione da questo dato.

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Upgrade 1.0 Pasturare, come, quando e perchè!

Tutto parte da una necessaria esigenza: voler bucare tanti pesci in un lasso di tempo ristretto. Da qui nasce la pasturazione ovvero il "richiamo" che accentua le probabilità di cattura ed il richiamo cronologico di specie diverse sulla cibatura.

Dipende dall'esca e dal tipo di pescata che tutto cambia. Mi trovo a pescare a galla col pane in fiume e non pasturo ma mi lego fortemente alla prima passata o lancio per assorbire il primo pesce sulla mia esca che, unica e solitaria, arriva a presentarsi, per poi azionare la frenesia alimentare dopo la prima cattura, certamente tutto parte anche da un'altra incognita fondamentale: stiamo pescando in richiamo o in azione? ... in questo caso del pane a galla in fiume siamo in azione visto che sulla corrente in centro fiume passano le prime cose per poi cambiare rotta e depositarsi lungo sponda o in mollaie. Nei laghetti potrei utilizzare, quindi in acque ferme, due o tre pezzi grossi di pane che fungono da richiamo nei pressi della sponda per far avvicinare i "pezzi grossi" pescando così in richiamo mentre, se vedo delle bollate, movimenti in superficie o navigare a filo d'acqua qualche ombra è li che entro in azione pescando a vista sul pesce. A fiocco o a pasterello, soprattutto per i muggini in fiume sarà indispensabile la pasturazione che avverrà in modo naturale col pasterello stando ben attenti a dosare lo spot rispetto alla corrente, con lanci diretti sulla razzolata dosando pastura e posizione rispetto alla corrente per il fiocco. La pasturazione diventa impegnativa ed alquanto rischiosa quando andremo a pescare in razzolata con i bachi liberi. Qui entrano in gioco molteplici fattori, alcuni dei quali decisivi per la pescata. Tanto che, se andremo a sbagliare faremo peggio che non pasturare proprio!

Dovremo quindi studiare se pasturare in richiamo o in azione come detto prima, e in base a quello iniziare a creare in modo puramente immaginario che per esperienza si tramuta in realtà, il banchetto dove i nostri amici risiederanno. Potranno mangiare in corsa, a fermo, in corrente su una fascia di 10 cm dal fondo, a galla e tutto questo rispetto alla stagione dove il pesce preferisce cibarsi, su quale strato di corrente e livello di acqua stare dettato da un termoclino più o meno piacevole. Corrente più o meno forte e profondità quindi fondale saranno i nostri due assi cartesiani da incrociare per immaginare i bachi lanciati dove andranno a finire e che percorso faranno, se verranno mangiati al volo oppure 10 metri più a valle, se i pesci entrano a muovere il fondo facendo ulteriormente rimbalzare i bachi sulla corrente. La profondità gioca poi un ruolo importante, su uno striscio di corrente uniforme con profondità basse circa 40/60 cm i bachi si comporteranno diversamente che in una buca con 300/400 cm di massima profondità e ancor peggio su una pescaia! Chissà i nostri poveri bachi dove andranno a finire e quindi il nostro all'amo non sapremo mai se sta circolando insieme agli altri. Un consiglio è quello di testare velocemente gli spot razzolando in vari punti tanto che poi da li il vostro resoconto non è altro che una cattura fatta che vi darà poi la consapevolezza di viaggiare con l'esca serrata alla pastura, lo scopo è quello naturalmente di far viaggiare e quindi presentare l'esca nello stesso modo della pastura data. I bachi devon correre fermarsi o vagare e il nostro innesco altresì deve fare lo stesso inglobato nella massa, il più possibile con lo stesso flusso e movimento. Mi sono accorto dopo molto tempo che gli stessi pesci in frenesia dettano regole su come mangiare, mi trovo a richiamare con manciate di bachi 10 mt sopra la razzolata ed i bachi posati sul fondo rialzati dai pesci stessi riprendere la corrente, oppure risalire sotto corrente di una pescaia mentre nell'immaginazione pensavi fossero scesi più a valle. Dovremo considerare anche che i fiumi hanno dei fili d'acqua che si muovono in modo sorprendente (un'esempio lampante fu un giorno che un'escavatore, lavorando alla sistemazione degli argini, avesse intorbidito l'acqua 20 mt sotto di me e per un dato caso strano le correnti avessero macchiato tutto lo striscio per oltre 300 mt a monte della corrente).

Oltre al punto di pasturazione importante e non di meno la mole e la frequenza di pastura che utilizzeremo. Detta regola soprattutto la stagione quindi se il pesce mangia più o meno, il deposito che si viene a creare in razzolata e soprattutto se il pesce mangia oppure no. Inutile dire che se dopo 20 razzolate non si è visto far pio allora è inutile buttare ulteriori bachi di richiamo se siamo sicuri di essere sul pasturato!

  

 

Upgrade 1.0 Passata 2020 diventa "Razzolata Assistita"

Per razzolare come si deve noi di OAP ci abbiamo studiato su. Non ci basta lanciare il sughero e lasciar tutto alla vista, nemmeno una semplice trattenuta ci soddisfa perché dopotutto quello che abbiamo studiato sulla presentazione dell'esca, sulla calata della lenza, sul combattimento, la manovra poi per salpare, trattenere e rilasciare il nostro amico, ci sembrava debito chiudere il cerchio! 

Aggiungiamo alla vista il carattere sensoriale che ci permette di amplificare il successo nelle possibilità di cattura. Naturalmente una semplice trattenuta andrebbe a scostare l'azione dell'esca dalla naturale presentazione all'interno della pasturazione. Prendiamo invece spunto dalla pesca al tocco, seguire l'esca con la punta della vetta sfruttando la lenza come diretto conduttore di vibrazioni, questo è quanto! Uniremo la vista al tatto ed aumenteremo vertiginosamente le occasioni di ferrate bingo!

Il tutto unito alla tecnica base di OAP con canne fisse montate in Half Spring o in Total Spring che ci permetteranno di salvare la lenza dalle partenze repentine in ferrata vicino fondo o dalle ferrate con il pesce in corsa oltre che agevolarci la lotta.

Per questa nuova concezione di passata ovvero coniata da OAP "Razzolata Assistita" faremo uso di sugheri con asta metallica, indispensabili per le nostre lenze ultra leggere. Essi ci permetteranno di lanciare montature stile Brunellante anche con soli quattro o cinque pallini del n°13 in totale distensione fin con canne fisse di 7 mt di lunghezza.

la Calata e la Pasturazione andranno poi calibrate rispetto alla corrente ed al fondale di pesca dove vogliamo mettere in frenesia i nostri amici. Fatto questo non ci resta che razzolare e razzolare seguendo e sentendo ogni minima sollecitazione che possa darci adito ad una abboccata! ... dai eh!

Upgrade 1.0 Barbo 2019 (razzolata sui bachi in corrente)

I Barbi, come sappiamo, sono pesci che prediligono i fondali, la loro struttura è stata progettata per "razzolare" sul fondo, alzare sassi con il muso per cercare larve e insetti di cui cibarsene ... ma essi prediligono e non disprezzano anche le forti correnti di basso fondale ed è qui che mi sono cimentato sulla loro pesca! Fionda e bigattini, una canna fissa montata in Half Spring, e la montatura per la razzolata al barbo sui bachi studiata per fondali bassi ed algosi dove la necessità è quella di far correre e rimbalzare l'esca al limite del fondo senza incastrarsi ne sporcarsi tra le alghe.

Questa lenza è studiata apposta per avvicinarsi più che mai ad avere il baco sempre insieme agli altri.

Amo del n.20

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Presentare il Bigattino col Metodo OAP

Pescando e ripescando, in calata coi bachi oppure in razzolata ho avuto l'esigenza di provare una cosa che mi dava una sensazione di naturalezza. Ho pensato a quale fosse stato il motivo di "recidere l'eccedenza" dalla legatura dell'amo. Tempo fa avrei detto che l'eccedenza sarebbe stata notata dai pesci e per questo motivo un'amo "pulito" sarebbe stato più pescoso. Oggi mi son detto "ma perché non sfruttarla questa eccedenza?". Ho fatto alcune prove sia in calata che in razzolata e tutte con ottimi risultati. In calata non ho più visto un rifiuto al mio, rispetto a gli altri, in razzolata passate più lineari con meno intoppi sul fondo. Il motivo di questa scelta è stato decisivo, la presentazione dell'esca supera ogni altro tipo di accortezza ed è sopra ogni diametro, misura di amo e galleggiante possa pensare. Lasciando un'eccedenza maggiore o pari (in base all'intensità di corrente) ma non inferiore alla distanza che c'è tra l'amo ed il primo piombo questa andrà a creare una resistenza all'affondamento di tutta la lenza, una calata ed un movimento dell'esca meno brusco ma più lineare, naturale, morbido e sinuoso. Il bigattino si troverà sempre sopra la zavorra e sempre alla stessa velocità di calata degli altri bigattini liberi, oltre a nascondere la visuale del piombo, favorirà a sua volta, durante la razzolata vicino al fondale, il percorso dell'esca passando a quei pochi mm più in alto del solito.

DIARIO DI PESCA (26-30 marzo 2018)

LUNEDI 26 - lago la cassiana

La prima prova allo storione con il filetto di salmone è andata bene, sembra funzioni tutto e per ora è stato gradito da un bel Beluga!


MARTEDI 27 - invaso la marina

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La Nuova Tecnica di OAP

Pescare è riuscire ad ingannare un pesce. Stare immerso nella natura oppure in città. Passare del tempo libero. Cercare di prendere il pesce più grosso! ... ma anche cercare nuovi modi per divertirsi, soprattutto! Il mulinello è indispensabile  per alcune tecniche come lo spinning, la pesca in mare dalle imbarcazioni quali traina, drifting, bolentino, ... la pesca a mosca, anche se si possono usare canne fisse a cui è applicato uno spezzone di coda di topo, ledgering, carpfishing, ecc ... se dobbiamo raggiungere notevoli distanze, oltre ai casi in cui è d'obbligo usando canne corte, avendo alberi o ponti sopra le nostre teste per dover lanciare lontano oppure indipendentemente dalla lunghezza della canna quando è necessario far ruzzolare l'esca dal correntone per tutto lo striscio e lo spot accessibile è solo sull'entrata della corrente. Sicuramente per tutti gli altri casi le possibilità di poter insidiare i pesci di grandi dimensioni con una canna fissa è un pallino che ho sempre avuto fin da chissà quando e mi è pian piano maturato! Con questa idea in testa e con la passione per la pesca ho fatto delle prove pensando alla tecnica della roubasienne, prima con l'elastico montato agli ultimi due pezzi, poi ultimi tre, poi fino in fondo con doppio elastico giuntato a metà lunghezza canna di due sezioni differenti tipo 1,30 mm alla vetta e 1,85 mm al calcio (Spring Double Total) , poi sono passato all'elastico alla vetta giuntato con dacron per metà al calcio (ottimo per gestire elastici fini e corti in canne lunghe) oppure all'elastico al calcio giuntato a metà con trecciato fino alla vetta utile quando pescheremo sotto la pioggia o in condizioni estreme di umidità ma limitante, in quanto avremo pochissima azione di elastico internamente (Half Spring o Reverse Half Spring), infine sono arrivato ad usare l'elastico di una unica sezione dal calcio alla vetta. In questo modo ho capito che la gestione del pesce in acqua prende tutta un'altra forma. Silenziosa, morbida, fluida, queste sono le proprietà che ha la pesca con l'elastico totale (Total Spring). Ci permette di combattere e stancare pesci di grossa taglia anche con monofili sottodimensionati. Importante è associare la sezione dell'elastico che montiamo alla lenza ed al tipo di corrente. Mi son trovato ultimamente a provare una razzolata in Sieve con la 6,80 mt montata con un'elastico totale di sezione 1,20 mm su correnti medio-lente omogenee con un flourine dello 0,09 mm diretto, allamata una carpa che si ricordava ben bene la tana a tutta velocità mi ha fatto schiantare il monofilo alla vetta a canna orizzontale quindi a fuoriuscita agevolata dell'elastico. Se dimensionato bene questo non sarebbe accaduto, bensì si sarebbe intanata ed il monofilo avrebbe ceduto all'abrasione sott'acqua! Un' altra volta, stesso sbaglio, provavo una 3,80 mt montata con un'elastico totale di sezione 1,00 mm sempre su correnti medio-lente omogenee con un flourine dello 0,06 mm diretto. Anche in questo caso ho allamato un carpone di circa 4 Kg ed è partito disinvolto ma ad una certa velocità tra i sassi del fondale a diritto. Pur sapendo che non avrebbe di certo retto il monofilo dello 0,06 mm è durato ben poco, giusto due codate, mentre se avessi montato un elastico dello 0,80 mm l'avrei potuta seguire e tenere più a lungo in canna avendo una tensione più agevolata e tenera di sicuro sarebbe anche rimasta ferma sull'allamatura prima di andarsene! Con tante altre prove pratiche ho capito bene o male l'uso del monofilo rapportato all'elastico e l'uso dell'elastico rapportato alla lunghezza della canna ed alla corrente.

Tabella dei rapporti Total/Half Spring

 n° Dim. Elastico mm  Dim. Monofilo mm Lungh. MAX Total Spring cm Corrente
1 0,80 0,06 380 assente/lenta
2 0,90 0,08 480 assente/moderata
3 1,00 0,09 580 assente/moderata
4 1,20 0,12 680 assente/forte
5 1,40 0,14 oltre 680 assente/molto forte
6 * 1,60 0,18 oltre 680 assente/molto forte
7 * 1,80 0,20 oltre 680 assente/fortissima
8 * 2,10 0,25 oltre 680 assente/fortissima
9* 2,50 0,28 oltre 680 assente/fortissima
10* 2,80 0,30 oltre 680 assente/fortissima
11* 3,00/3,50 0,33/0,35 oltre 680 assente/fortissima
12* 6,00 dacron+0,50 oltre 680 assente/fortissima

Con questi rapporti avremo una buona combinazione che ci permetterà di pescare qualsiasi pesce in qualsiasi condizione! Adesso abbiniamo l'attrezzatura al tipo di pesca che vogliamo fare. ES°1: l'elastico nella montatura n° 1 per acque con corrente assente potrà essere montato in Total Spring per una canna di 2,00 mt ed in Half Spring per canne di lunghezza superiore mantenendo una lunghezza massima dell'elastico utilizzabile non superiore a 1,80 mt. ES°2: l'elastico nella montatura n° 3 per acque con corrente assente potrà essere montato in Total Spring per una canna di 5,00 mt ed in Half Spring per canne di lunghezza superiore mantenendo una lunghezza massima dell'elastico utilizzabile non superiore a 4,80 mt. Dalla montatura n°4 in poi avremo tutte Total Spring più o meno per qualsiasi condizioni di corrente. Naturalmente ci sono delle variabili con perlina in calcio si può auto regolare la fuoriuscita del polmone e la tensione di ferrata, quindi tra la "Classica" e lo" Stop Fish" come vedremo qui sotto ci può essere questa via di mezzo, e cioè elastico sovradimensionato con tensione regolata che simula uno stop fish più morbido e sicuro. ES°3: l'elastico della montatura n.6 potrà essere abbinato ad una lenza diretta dello 0,12 mm, quindi un salto di due si può testare ma solo da monofili superiori allo 0,12mm!

 

La Tabella è stata divisa anche per colori indicando più o meno la Spring ideale per tipo di pesce (stazza media della specie):

CAVEDANO - BARBO - CARPA - STORIONE

 

* queste montature possono essere utilizzate anche in Half con spezzoni corti di elastico a seconda delle esigenze e lo stopper preciso al calcio per non permettere scorrimenti verso il pesce ma solo verso il recupero. L'elastico in questo modo non fungerà più da "dai filo" in sostituzione alla barbara con tutti i suoi pregi come nella classica Total/Half Spring, ma soltanto da ammortizzatore della ferrata ed eventuali "zuccate pericolose". Queste montature prendono il nome di "Stop Fish" e le useremo in caso si dovesse fermare il pesce in fuga e trattenerlo dagli ostacoli (alghe, rami sommersi ...). L'utilizzo è rivolto soprattutto a spot difficili pieni di ostacoli con corrente assente o lenta dove il pesce di stazza allamato ha la possibilità di arrivare con fughe lunge e veloci verso gli ostacoli, solitamente parliamo di Carpe e Barbi di notevoli dimensioni. Naturalmente per questo tipo di montatura e pescata non prenderemo in considerazione i monofili più fini dello 0,18 mm e quindi escluderemo la pesca al Cavedano col bigattino in razzolata. Inoltre dovranno essere calibrati anche gli ami oltre agli elastici ed i monofili come segnato in tabella, per lo "Stop Fish" cercheremo di essere sempre al limite massimo di compromesso in base all'esca su dimensione e resistenza pensando alla maggiore trazione che andremo ad infliggere sulla bocca del pesce in fuga e sulla nostra moderazione sul cercare di trattenerlo cercando di non slamarlo e di non recidere la lenza!

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L'innesco con uno o più bigattini

Ebbene si, dopo anni di pesca finalmente mi son dato una risposta ad una domanda che raramente mi ponevo, ovvero come mai peschiamo con innescato un solo bigattino oppure più di uno? Oppure, quando è che ne va usato uno o più? ... ho sempre pensato di mettere più bigattini su un'amo se scoperto, ma ieri ho cambiato totalmente visione della cosa ed è andata così.

Io ed il Ghera domenica mattina decidiamo di andare due ore alla magica pescaia di Ponte alla Badia sul torrente Mugnone, alle 6:00 siamo in pesca. Io mi approccio come le ultime pescate fatte l'anno scorso in settembre ai grossi cavedani ed alle carpe, lenza stesa a terra, pelo dello o,14 mm diretto, amo del n.20, sugherino a penna da 0,50 gr, tutto piantato sul fondo con innescato due bigattini di lato. Il Ghera con una montatura un pò più leggera con un finale del pelo 0,10 mm, un amo a corpo fine del n.22 ed un bigattino innescato di lato. Iniziamo a pasturare sopra corrente o in mollaia cercando di capire dove potessero andare i bachi, ma appena affondati di 20 cm prendevano strade diverse, sparpagliati a destra e sinistra dovuto alle correnti caotiche ed irregolari della pescaia. Alcuni venivano presi a mezz'acqua dai grossi cavedani mentre il resto sparivano ognuno in direzione diversa. Con un solo bigattino sotto riva insieme ad altri sparsi dalla pasturata ecco che pian piano venivan raccattati ma solo su fondale basso (essendo in periodo di frega) fin quasi ai nostri piedi su di un masso affiorante, e mangiavano delicatamente un baco alla volta sparsi qua e la a molta distanza tra loro, in buca sotto i 50 cm di profondità non accadeva niente! Ripensando a questa scena e collegando altre esperienze mi son detto ok, ho capito ... se usare uno o più bachi dipende solo se la presentazione sul fondo della appastatura lo richiede, ovvero, se sono spanti e distanti tra loro è normale trovarne uno solo, se accumulati invece ne troviamo anche di sovrammessi. La posizione abituale, la caduta naturale è il modo in cui dobbiamo presentare la nostra esca, ed è per questo motivo che servono misure e tipi di fili, ami ed attrezzature che ce lo devono permettere il più possibile!

La pesca è un mix di regole ed eccezioni da farti girare la testa! La pesca è la numero 1 per questo.

Un saluto da Djok@!

Le Tecniche e le Attrezzature Testate ed Utilizzate da OAP per la pesca con i Bigattini e con il Pane

Ogni tecnica di pesca richiede la sua attrezzatura e qui di seguito vi mostro quelle utilizzate da OAP


• tempo di preparazione prima di entrare in pesca: medio

• volume attrezzatura: abbastanza contenuto

• pesce più comunemente insidiato: cavedano

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E' Arrivata L'Estate! ... e cambia tutto

Pur avendo pochissimo tempo sono riuscito a fare le prime due prove estive con due tipi di pesca molto differenti!

1°PROVA ESTIVA

Alla riapertura della Frega non vedevo l'ora di ributtare un panino in acqua all'Isolotto ed il fine settimana scorso ho fatto due lanci dalle 6:30 alle 8:30. Ho trovato una situazione ben diversa dall'ultima volta che era il 1° maggio. Son passate le piogge, i 23°C di massima ed i 90 mszi di idrometria all'idrometrico di Firenze Uffizi, in poche parole riman poca corrente per far ruzzolare il panino con 78 mszi adesso che abbiam superato i 30°C di massima e che di pioggia se ne vede poca. Mi son trovato in difficoltà a manovrare  l'esca con la caperlan feeder power 390, ma allungandomi un po' a fatica son riuscito a presentarla ed una tirata è uscita!

1°Maggio

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Badia 2.0

Trovato l'inghippo va snodato ed oggi andava fatto, un colpo a destra ed uno a sinistra si raddrizza il tiro e si evita anche di lasciar piercing in bocca ai pesci, anzi, dobbiamo iniziare a toglierli questi ami dalla bocca dei pesci e così nasce l'upgrade anche per la lenza Brunellante in particolar modo specifica per la Badia e per tutti i posti con rischi di abbocco in spot difficili (scogli, anfratti, rami, tronchi sommersi e pesci enormi!). Se noi peschiamo con i bigattini usando una lenza con un monofilo neutro dello 0,16mm/0,18mm in acque chiare nessuno penserebbe mai di prendere uno di quei bei furbacchioni di cavedani così diffidenti ... quante volte d'estate li vediamo vagare a galla a mangiarsi una manciata di bigattini in calata ad uno ad uno ... e come quasi sempre l'unico che non beccheranno sarà il nostro. Pur usando peli fluorocarbon dello 0,06mm ed ami del n.26 non è scontato di prenderne uno. Oggi ho beccato due bei cavedani, uno dietro l'altro, con il pelo dello 0,16mm neutro ed un amo del n.18, dopo aver a sua volta slamato precedentemente due bei pezzi (in una pescaia è facile non veder più una beccata per aver perso due bei pezzi). La lenza prima di tutto è con filo diretto senza finali, un sughero di misura 4x10, un amo robusto modello Carpline, un fondo aumentato di 40cm in più del fondale su cui andremo a pasturare, ed una scalatura di pallini del n.12 disposti come ci insegna la lenza Brunellante. Innesco con tre bigattini, i primi due appuntati di lato, un pezzetto di cotone e l'ultimo appuntato di coda. La nostra esca calerà e procederà molto naturalmente con la corrente e nelle mollaie  ispezionando bene bene il fondo, fermandosi e ruzzolando continuamente. Sarà nostro il compito di seguire il sughero con la vetta della canna sostenendolo agli affondamenti e facendolo così proseguire con la lenza nel senso della corrente, se c'è, altrimenti rimarrà adagiata sul fondo, come farebbe una qualsiasi cosa affondata in acque ferme. Per rendere naturale il moto dell'esca dobbiamo quindi inseguire l'esca stessa creandole il minimo attrito con tutto il nostro paranco (canna, filo, piombi, sughero, amo), come se stesse vagando da sola trasportata dall'acqua.

Se riusciamo abbiamo fatto Bingo e i pesci non si accorgeranno mai che dietro a tutto questo marchingegno ci siamo noi fino a che ... non inizieranno a lottare per liberarsi ... e poi li rilasceremo noi, con il piacere di averli fregati, magari, cercando di riuscire sempre più a non strapparli!

••• note tecniche •••

Per questo upgrade ho usato una canna di 5,70 mt fissa montata a Spring Double Total ma sono convinto che con questo tipo di lenza il pesce è più gestibile usando una canna più corta. Facendo conto che in massima tensione con un filo robusto come lo 0,16mm l'allungamento dell'elastico potrebbe essere oltre ad una volta la lunghezza della canna con massima tensione, quindi facendo un esempio, in una pescaia come la Badia con un raggio di azione di circa 160° abbondanti ed una lunghezza di raggio di circa 10 metri una SDT da 3,70mt avrebbe un allungamento massimo di circa 12 metri compresa la lenza quindi è perfetta. La SDT di oggi di 5,70mt raggiungerebbe oltre i 18 metri di allungamento infatti è risultata ingestibile con l'ultimo pesce, una Carpa Reina di circa 3/4 Kg, che non son riuscito a manovrare non potendo sfruttare al massimo la tensione della lenza per trascinarla verso riva e tenercela! ... è ripartita sotto i massi lungo la riva destra e dai dai è riuscita ad incagliarsi con la lenza ad un rametto ancorato sul fondo in prossimità dell'amo, era così stanca ed il rametto così elastico che è rimasta li per qualche minuto, poi forzando un po' di più sono riuscito a strappare il filo al ramo. Mi dispiace del piercing, anche se so che un amo di misura del 18 sul labbro ha vita breve! ... termine di poco vien perso.

••• conclusioni •••

La lenza è stata testata, la canna calcolata per lo spot, la prossima volta il risultato dovrà essere più che ottimo! Senza strappi!  Non vedo l'ora ...

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Rolling Bread 2.0

Di seguito la lenza con upgrade ad oggi testata con ottimi risultati in Arno

A seguire Rolling Bread 2.0 testato dalle 14:30 alle 16:00 in Arno

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Ray Walton ed il Rolling Meat

Di seguito tutte le parti più significative per apprendere a pieno la tecnica

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Le Carpe Dorate della Badia

Pescando ed allenandosi giorno giorno, via via si hanno dei risultati e si comprendono delle situazioni. Il difficile è quello di pescare con delle montature al limite e riuscire a salpare il pesce. In uno spot dove, il fondale è scoglioso, pieno di anfratti e sporcizia e passa da 0 a 4 metri di profondità in senso frontale alla corrente, dove si trovano una totale quantità di ciprinidi da 5 cm di grandezza ad oltre 4/5 Kg di peso, il dramma è capire come pescare, cosa, dove e con che lenza. Per ora mi sento di dividere i tipi di pesca in due parti fondamentali.

Razzolata LIGHT con montatura sugheri che vanno da 4x10/1 Grammo, lenza madre da 0,14/0,16 mm, finali che vanno da 0,10/0,12 mm, amo del n.20 con innesco di un bigattino appuntato di lato ed un ciuffetto di cotone.

Con questa lenza la cosa fondamentale è quella di evitare le grosse carpe ed insidiare altresì cavedani e barbi anche di discrete dimensioni. La zona da razzolare è la parte più mossa dalla corrente dove pastureremo a monte e razzoleremo in attivo insieme ai bachi che scendono dalla superficie fin rasente il fondo. Dovremo così in base alla potenza della corrente calibrare la propria piombatura al fine di far correre questo tragitto anche al nostro singolo bigattino.

Razzolata HARD con montatura sugheri che vanno da 0,20/1,5 Grammi, lenza diretta da 0,14/0,16 mm, amo del n.18 con innesco di due bigattini appuntati di coda, un fiocchino di cotone ed un bigattino appuntato di lato a chiudere. Con questa lenza andremo a razzolare invece la zona dove pensiamo che i bachi della pastura si andranno a depositare e a fermare sul fondo. Useremo una profondità di lenza che ci consenta di adagiare l'esca sul fondo e aspetteremo in passivo l'abbocco sull'esca per quei bestioni che sono a fare la scarpetta.

In ambedue le pesche vige per me l'ausilio della Brunellante come montatura e la Spring Double Total come paranco. 

P.S. in due spot, durante una lotta ho strappato la lenza quando il pesce, presumibilmente un grossa carpa, ha realizzato nella memoria la tana e con sicurezza ci si è infilata dentro a tutto corpo.

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Innesco Pane & Cotone

In un tubicino siliconico di 1 max 2 cm, forato sul lato quasi al termine della coda, si inserisce l'asola fatta a fine lenza e si fa fuoriuscire con l'aiuto di un ago per gli inneschi. Si avvolge l'ancorino del n°16 e si fa scorrere a battuta. Si prende un batuffolo di cotone a misura e si applica con del filo siliconico elastico in coda all'ancorina in modo da lasciare libero il gambo e l'occhiello.

Si innesca avvolgendo un pezzo di pan carré in testa al tubicino sopra la legatura del cotone dalla parte opposta della fuoriuscita dell'ancorina  pigiandone l'estremità con le dita in modo da impastarlo a tenuta mentre il resto non si tocca lasciandolo naturale a fiocco, come se fosse una mantella a coprire il tubicino.

Durante l'azione a piacere possiamo tenere l'ancorina libera che ciondola dal forellino di uscita (1) oppure infilarla in asse nel termine del tubicino per tenerla in una posizione più rigida in linea al tubicino (2).


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Acqua Torba Senza Piena


Oggi 22/02/2015 come anche nel passato 20/10/2015, (vedi il filmato) e numerose altre volte (ricordo un giorno nel torrente Marina) è accaduto la stessa identica cosa, e cioè che senza pioggia, a livello stabile oppure addirittura in scaduta lunga, ho trovato l'acqua torba. Questo è dovuto a opere causate da noi uomini come ad esempio dei lavori di scavo o di ripristino dell'alveo sovrastante la zona di pesca, oppure cause del tutto naturali come smottamenti o frane. In questo dato momento non è molto ideale pescare. Quella volta in Marina è arrivata la torba mentre stavo pescando e c'è stato un black-out di beccate, mentre altre volte nel Santerno, ai tempi della TAV, arrivavano o si trovavano in sospensione polvere di pietra serena che colorava l'acqua di bianco. I pesci sembrano infastiditi da queste situazioni anomale che si vengono a creare e penso che il fango puro trascinato e diluito in acqua sia ben diverso da quello che viene trasportato durante una piena a condizioni normali. Il livello di concentrazione penso sia ben diverso. Ho capito, da questa esperienza che, cavedani, barbi ed altri pesci che normalmente si vanno ad insidiare in razzolata smettono di mangiare, almeno per quanto riguarda il bigattino. La carpa invece è l'unico pesce che non si ferma, quindi ho dedotto che all'avvento di queste situazioni conviene insidiare loro benché sono le uniche che restano attive.

Oggi infatti ho razzolato per quattro spot diversi ma senza successo, un baby barbo di 10 cm e stop. Ho notato però che mentre ero in pescaia, nell'epicentro della mollaia più lenta, e cioè la zona migliore, dove si deposita tutto e non vien portato via niente dalla corrente, c'è stato del movimento. Ho buttato due manciate di bigattini e subito dopo un minuto ha incominciato a ribollire il fondo con la classica miriade di bollicine come se un bel musone stesse brucando nella melma. Ecco! In questi casi abbiamo due possibilità: deporre la canna e tornare a razzolare a condizioni normali oppure fare una montatura adatta per i carponi! ... e questo non vuol dir solo un discorso di armatura pesante ma anche di presentazione dell'esca. Appena si presenterà la condizione torba dovremo smettere di razzolare e piantare l'esca sul fondo grazie ad una piombatura abbondante in prossimità dell'amo in funzione della quantità di corrente ed alzare il fondo per via che la lenza appoggi per almeno 30/40 cm. Tutto questo per rendere l'esca inamovibile e aspirabile dalle bocche brucanti. Mi è capitato più volte infatti di avere il sughero sul ribollire del fondo che avverte la presenza di carpe in attività, ma senza ricever mai una beccata!

  

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A Spinning sul Torrente Marina con Dmaker!


Ecco che verso le 12:45 mi arriva una foto sul cellulare dal compare Dmaker! dicendomi " ... ieri mi son fogato talmente tanto a vedere pescare a spinning su You Tube che oggi sono andato a far due lanci in Marina ..." e guardate  i Cavedani  come si sono fiondati sul suo pesciolino artificiale argentato! ... acqua leggermente allazzata, giornata perfetta, ventoso con nuvolosità variabile.


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Alza la Canna!

La foto sopra è di un bel Cavedanozzo che mi ha fatto dannare ma come dice il titolo "Alza la Canna!", ed è tutto quello che c'è da sapere quando si incoccia in un Cavedano esagerato con un'attrezzatura al limite. Una fissa di 5 mt precisa per lo striscetto largo poco più di 10 mt con vetta sdoppiata, madre dello 0,10, finale Mimetix 0,08. Montatura decisamente a Brunellante con un sughero stiloso 4x12. Pesco al colpo in corrente su poco fondale, circa 60/80 cm, con il bigattino ad un centimetro dal fondo sulla spruzzolata di dieci bachi. Si parte! Colpo dopo colpo, cavedano dopo cavedano, qualche barbetto ... ad un tratto inciampo in questo della foto soprastante ed è subito lotta.

In testa una sola cosa ... "alza la canna, alza la canna, tienila alta!", ed è così che ho portato a riva il bestione. Due o tre volte la lenza dalla tensione ha tirato un fischio col vento che mi ha fatto letteralmente accapponare la pelle ma con il pensiero di strappare sono andato avanti ed ecco il risultato! Ce l'ho fatta!

Questa della canna alta mi è venuta dopo aver perso qualche pesce di taglia. Di abitudine avevo il vizio, per non far andare il pesce troppo vicino alla sponda opposta, di piegare la canna ed è qui lo sbaglio! Se tu tiri da un lato lui con tutta la forza tira nell'altro e non lo fermi. Tirandolo in alto lui non può altro che fermarsi, e se non troppo sproporzionato alla tua attrezzatura, aggallare facilmente. Per stazze grosse il pesce rimane fermo e va lavorato ben bene con il rischio che si slami o che si pieghi l'amo.

Ho rischiato molto anche per l'amo che avevo scelto, un n°22 troppo fine, adatto a posti ampi senza ostacoli dove puoi combattere il pesce senza doverlo manovrare, infatti poco dopo ho perso un pesce, dovendolo forzare al di là della sponda opposta prima di un albero sommerso l'amo si è piegato. Per la tensione su un finale fluorocarbon che regge quasi un Kilo c'è bisogno di un amo strong come questi:

una via di mezzo tra gli ultra light penetrantissimi quasi barbless ed i forgiati nerboluti con tanto di ardiglione evidente da tiro alla fune.

Gli ultimi sono necessari quando si tratta di pesci oltre i 2 Kilogrammi di peso e che vanno manovrati onde evitare di perderli in una tana, tra il fondale oppure semplicemente giù per la corrente senza poterli fermare.

In questi casi, no fissa con vetta sdoppiata, no vetta ad elastico ma entra in gioco la Barbarina.

Tornando alla pesca con la fissa a vetta sdoppiata, in strisci stretti e poco profondi è fondamentale usare la lenza giusta in base a tutto, in fiumi come il Bisenzio si può incocciare facilmente in pesci sopra il Kilo e si può partire con un finale dello 0,08 e un sughero 4x10 a bassa idrometria, mentre salendo di volume d'acqua si sale gradualmente e si passa ad un finale dello 0,10 ed un sughero 4x14, tutto questo sempre per cercare di somigliare sempre più alla calata dei nostri bigattini in pastura ed incrementare la possibilità di salpare pesci più grossi. Per cercare i Barbi in forti correnti possiamo filtrare la razzolata usando una piccola sonda da fondo appesa ad un pallino della lenza oppure ancor meglio della plastilina o dello stucco applicata alla lenza (vedi metodo Ray Walton) così che il bigattino navighi e sosti a tratti perfettamente tra i sassi del fondale insieme ai nostri bachi incollati.

Per la pesca superiore, ovvero con la Barbarina, finali dallo 0,10 in su ed ami forgiati in strisci di larghezza oltre i 20 metri sono ancora in gara per riuscire a salpare un pezzo grosso, per ora ne ho persi 10 che mi hanno fatto capire come costruire la lenza adatta, due strappati, due ami piegati, ed uno tenuto per qualche minuto ed intravisto ... si parla di Cavedani di ben Oltre i due Kilogrammi come questo di seguito preso in Magra col fiocchino e la lenza a muggini, cliccando sulla foto potete vedere il video della pescata:

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Le Idrometrie, il Tempo, il Posto, la Lenza e ... tanta Fortuna!

Ecco le quattro Varianti principali per l'Esito di una Pescata! Le elencherò di seguito per Analizzarle in base alle Ultime Esperienze avute.

LE IDROMETRIE - per la Sieve a Ponte a Vicchio, sulle tre uscite fatte il livello idrometrico migliore alla Rufina ha segnato 0,86 al mattino e la sera in calata a 0,82, per il Mugnone alle Cure il livello idrometrico migliore di Ponte alle Mosse stabile sullo 0,00 con oscillazioni di 2/3 cm, per la Marina alla Chiusa il livello idrometrico migliore a Calenzano va da 0,50 a 0,56 max, per il Bisenzio tra Vaiano e Vernio il livello idrometrico migliore di Vaiano Gamberame è tra 0,43 e 0,47.

IL TEMPO - in Sieve, la prima volta, ho provato subito dopo la scaduta di un acquazzone che ha fatto saltare in alto il livello di più di un metro e mezzo, quindi una Piena paurosa! A 1,12 di idrometrico una razzolata di 3 secondi, ci volevano minimo un grammo e mezzo, ma in alternativa, non avendo collanti per i bachi, ho pescato con una fissa di 4 metri e mezzo, Brunellante e 4x10, il baco volava ma, volava insieme a tutti gli altri! In questo modo su sei ore di pesca ho strappato una trota ed un barbo/carpa?, tutte e due giganti. La seconda volta con l'idrometria a 0,95 ho riprovato l'esperimento ma con la barbarina a micropassanti di 5 metri senza colla alla volè ma, stavolta il Tempo ci ha fregati! Ero preciso nelle 24h prima di una perturbazione ed i pesci si aspettano di tutto fuori che cibo che cade in acqua e questo è quanto Approvato diverse volte. I miei 2 Kg di bachi non hanno avuto alcun effetto. La terza volta BINGO! Ho avuto tutte le variabili esatte, perturbazione lontana, idrometrico a scadere fino allo 0,86/0,82, la colla per i bachi!! In più il Punto giusto consigliato da Marco, un veterano della pesca in Sieve, ed il Posto riscoperto con il Ghera, la canna giusta, ed il risultato con 19 pesci tra cui uno Slamato, 3 Cavedani e ben 15 Barbi!! Tra cui un Barbo Madre vicino al Kilo!

Il giorno dopo la prima volta in Sieve, dopo le 24h prima della perturbazione quindi, ho notato dal ponte delle Cure una particolare attività, il tempo stava per scoppiare in pioggia da un momento all'altro e la corrente era zeppa, ma dico zeppa nera di pesci tra cavedani, barbi e carpe, quasi fossero li ad aspettare qualcosa ... ah, ah!! Ora mi è chiaro tutto! I nostri amici pinnuti non sono altro che degli Abitudinari, il Tempo comanda il loro stomaco ed io ho montato la mia 4 metri parabolica fissa e con una Brunellante light inizio a pescare, senza bachi ed ero ad un cm da loro! Montavo come esca al posto del bachino una riproduzione di mini lombrico di plastica aromatizzato che funzionano molto bene quando c'è luminosità, quindi col tempo coperto e buio senza minimamente pasturare inizio. Senza Pietà. Barbi e Cavedani euforici in frenesia alimentare soprattutto i 10 minuti dopo che è iniziato a piovere. Non importava niente di me e del lombro di gomma, per loro Questo era Ciò che il Tempo Porta e ... si Mangia Questo! Punto.

Da questo fatto accaduto oggi mi fiondo in Marina ed arrivo preciso prima della pioggia. Inizio a pescare in Pescaia, molto difficile e critica per me, scontrandosi con acque ferme e stillate, ed un Alveo a conca, pieno di mucillaggine. Poteva essere giusto razzolare all'entrata della corrente, ma con lo scalino della Buca non si riesce a calibrare mai la pescata. A parte i problemi tecnici del Posto e della Lenza i cavedani erano Allegramente attivi sui bachi ma in modo particolarmente Aggressivo nei momenti di pioggia. Col muso in terra aspiravano tutto con grande frenesia, poi la pioggia cessava per un attimo e tutto tornava come prima, riprendevano la corrente, passavano ad ogni sbacata per poi ributtarsi a capo fitto sul fondo a cibarsi freneticamente al successivo scroscio d'acqua. Ecco in che modo Il Tempo Comanda!

In passato sul Bisenzio ed ancora prima sul Santerno ho potuto accorgermi via via il verificarsi dei fatti e perfettamente tornano con questa legge.

IL POSTO E LA LENZA - nella Sieve ho pescato in curva con una 7 metri con il sughero da 0,50 e Brunellante tassativa, ogni Razzolata mi passava a meno di un metro dalle gambe, pescavo preciso all'inizio della Buca e me la facevo tutta fino a fine passata. Bachi incollati e palline di una trentina ad ogni lancio mezzo metro arretrato dal sughero. Passata su passata ho pescato dalle 14:00 alle 19:30 e d ho fatto Bingo! Ho finito i bachi alle 18:30 e per un ora ho continuato a bucare Barbi a diritto come se non ci fosse un domani, erano una palla sotto i miei piedi, gli potevo vedere mentre brillavano di fianco! Altre pescate, dalla fine dell'Estate 2014 agli inizi del 2015, sia sul Bisenzio che sulla Marina (il "Campo di Addestramento di OAP") ho testato le lenze che mi ispiravano fino a trovare La Brunellante!

L'ho variata su sugheri da 4x10 e testata per la prima volta su 0,50gr ... è Perfetta! In Marina nella Bozza funziona benissimo per la Pesca al Colpo a Galla d'Estate al Cavedano, in razzolata in conca è difficile da manovrare, a fermo in terra è ancora in fase di sperimentazione! Raccatta sporco e poco sensibile alle abboccate. In tutte le altre situazioni con strisci, buche e correntoni è il TOP \m/.

 

P.S: non vedo l'ora di riprovarla sul Santerno!!!

 

Il Quinto elemento infine rimane per sempre LA FORTUNA!

Di seguito l'ultima pescata in Sieve ... buona visione da Djok@!

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Ecco il canale Cooking di OAP!

Una Serie di Filmati per onorare il palato! Nella seguente Playlist ecco come cucinare la trota di Lago sia Salmonata che Iridea, dalla Cattura all'Assaggio, passando dalla pulitura e la sfilettatura, all'affumicatura ed il confezionamento.

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Vigilia alla Ricerca di Barbi ...

Partirei subito con la visione di questo Video raffrontandone il Titolo con quel che accade ...

... effettivamente ci sono delle Incongruenze! In effetti ho sperimentato un metodo di pesca che ha dato un risultato diverso dalle mie aspettative.

In questa Prima uscita per la Vigilia di Natale ho scelto una Buca dove questa estate in Razzolata ho avuto la prova di una numerosa presenza di Barbi con taglia massima di 400gr. Ho pensato quindi di scoprire se ne esistono anche di più Grossi. In questo Sopralluogo non avevo l'attrezzatura adatta per praticare questa Tecnica infatti non sono riuscito ad entrare in pesca per la Forte Corrente che risaliva sotto la vetta (praticamente ad ogni calata la mollaia mi stendeva la lenza in orizzontale portandomi la zavorra, troppo leggera, 10 mt più a valle e sotto riva!) e per i numerosi incagli sul fondale (con la perdita continua di Finali su Finali) non riuscendo a tenere in posizione fissa il Piombo.

Nonostante tutto, come si è potuto vedere nel video, ci hanno fatto un bel regalo per questa Vigilia! Dopo la prima pasturata e sbacata, son bastati solo due lanci e durante la calata del secondo ...  STRIKE! Un'abboccata frenetica! Eccoti apparire dalle acque cristalline una Magica sorpresa inaspettata e molto stimata dal mio compare trotaiolo Dm@ker!

 

Temperatura esterna max 10°C con bassa escursione termica

 

Livello Idrometrico Borgo Tossignano 0,030m in calata lentissima

 

Le mie conclusioni per esercitare al meglio il Microbarbfishing in Torrente soprattutto nella stagione invernale:

- Pasturatore Method a spirale inline con grammatura da 5 a 10gr per far star ben saldo il Piombo in Buca sotto la Parete dove corre una gran Corrente su dove applicheremo una Palletta di rossa al formaggio mista a bigattini

- Finale corto, circa 10 cm del diam. 0,11 STREAM Colmic

- Amo bruno a gambo corto del n.18

- Due o tre bigattini appuntati di fianco oppure due Orsetti appuntati di coda da nascondere nella Palletta di pastura.

 

In attesa di una seconda uscita ...

 

N.B: La piena di recente ha cambiato totalmente la morfologia della Buca, aumentando la profondità sotto parete e riempendo la riva opposta. Attualmente la corrente scorre sotto parete e fà mollaia creando una corrente opposta sotto riva.

 

... Un Saluto da Djok@!

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Livello 0,47 m ... il risveglio!

Finalmente! Che soddisfazione!!

Questo Articolo dovrebbe aver avuto un Titolo ben diverso, avrebbe dovuto chiamarsi: "Se stavolta non prendo neanche un Barbo mi dò alla Caccia!", ho provato ma nessun Baffone, in compenso uno stimolante Risveglio Alimentare tra i molteplici Fili della Corrente. Appena arrivato sul posto intravedo nel turbinio del Correntone sagome scure che si aggirano alla ricerca di Qualcosa portato dalle Rapide. Parlo di Rapide perché con un'Idrometria allo 0,47 m in Calata il Bisenzio pare un Torrente di Alta Montagna! Bello, un'Acqua Verde e Cristallina, con tutte quelle Foglione Marroni e Gialle che luccicano e danzano, e che si cozzano sulla Razzolata con il Sughero, la Lenza ed infine l'Amo.

Uso la mia lenza, che Sperimento Via via in Tutte le Situazioni, e vado all'Improvvisazione che dopo poco si tramuta in Metodo; sgrano la prima spruzzata di Bigattini davanti a me facendoli battere sul Costone in Pietra riparati per pochi Secondi dalla Linea del Correntone, per poi essere inghiottiti e filare dritto a Valle; la Razzolata parte alle 9:10 e finisce alle 14:50, quasi un 180°, e con la Vetta della 5 mt che frega quasi la Riva opposta! La Buca è stretta e mi permette una lunga Passata di più di una quindicina di Metri e presto mi accorgo che così è Perfetto! Inizio a Bucare ed a Slamare i primi Due Pesci. Riaddirizzo il Colpo sostituendo l'Amo del n°23 con un n°21 e riparto. La Mossa è giusta ed incomincio a salpare! Un Cavedano dopo l'Altro, rislamo altri Bei Pezzi, e così via fino a Buio. Risultato: 5 Salpati e 5 Slamati in 3h e 30m. Con la Fissa a Vetta Sdoppiata ed un buon Monofilo del diametro 0,083 come finale trovo il giusto compromesso per Sbarbare, ahimè non Barbi ma solo Cavedani, dal Muro di Corrente che ci separa; una dura Lotta al Limite dell'Attrezzatura che mi permette di non far avvicinare manco per scherzo i Bestioni al "Massone Taglia Fili" alla mia sinistra. Dopo le Due precedenti Razzolate il Posto è finalmente Testato!

 

Adesso non rimane Altro che Insidiare un Bel Barbo ... ma ho già in Mente Qualcosa ...

 

Un Saluto da Djok@!

... ed OAP!

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20 cm di Livello in meno e cambia tutto

La Volta Scorsa avevo il Bisenzio al Ficone con 0,41 m di Livello Idrometrico, invece Oggi ne misura 0,28 m !

Arrivo sul Posto e mi accorgo che la Morfologia della Corrente è completamente differente. La settimana passata non ha mai piovuto, ed il Fiume si è abbassato di 20 cm abbondanti facendo sparire la Mollaia, e così cambiando sono cambiate anche le Abitudini del nostri Amici pinnuti.

Ho provato costantemente per le prime Due Ore a riproporre, nel Solito Punto la Razzolata col Caster dell'Altra Volta ma con un'Acqua così Limpida e Ferma sono costretto ad interrompere e proseguire la mia Giornata di Pesca sui Correntoni di ingresso delle Buche con Passate brevi e veloci sui Bachi; infatti, come per Magia tutto è cambiato ed è iniziata la Sagra delle Beccate! ... ma anche delle Padelle!! Infatti pescando in velocità avendo un Amo del n°23, e soprattutto innescando gli Orsetti, tutto diventa un Terno al Lotto, per questo ci vorrebbe almeno un Amo del n°20 ma ne è valsa la pena Provare, infatti la prossima volta che riconoscerò queste due condizioni di Fiume inizierò subito con la Pesca Giusta ripartendo sempre da una fissa di 4,50 mt con Vetta sdoppiata e Finale del Monofilo Ø 0,080:

 

- 0,41 m szi, Razzolata Lenta in Mollaia su 3,50 mt di Fondale, Amo del n°23, innesco Caster

 

- 0,28 m szi, Razzolata Veloce su Correntone con Fondali da 0,30 a 1,50 mt, Amo del n°20, innesco Orsetti

 

Per le Esche direi che Caster ed Orsetti son entrambi Molto graditi dai Cavedani ma il baco appuntato di fianco non lo batte nessuno!!

A questo Punto rimane solo il dubbio di quei due Pezzi che lo scorso 22 Ottobre strappai con il Caster, possibile Barbi? Oppure Cavedani di Taglia? ... Per scoprirlo rimarrò in attesa del Livello Giusto per ributtarmi in Mollaia, Lunedì andrò a comprare un Etto di Bigattini e li Metterò in Frigo.

 

Alla Prossima

Un Saluto da Djok@!

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Prima Razzolata al Ficone ed è subito Sfida!

Dopo un 11 Ottobre fatto di Perlustrazioni e di Prove alla Ricerca di Nuovi Luoghi lungo il Bisenzio, io ed il mio Compare abbiamo deciso di innamorarci di un Posto nominato da quelli di OAP "Al Ficone", data la Mole della Pianta che Padroneggia il Sentiero lungo l'arrivo.

Una serie di Lanci con Innesco e Pastura a Caster e i Buon Vecchi Amici Cavedani non tardano a venire al Banchetto. Naturalmente pasturare a Caster (Bigattino in fase di Pupa) ci penalizza col passare del tempo, in quanto spostiamo il Banchetto in fondo allo Striscio in cui stiamo razzolando, ma ci basta per capire le intenzioni dei nostri Amici pinnuti.

Due Abboccate di piccola/media stazza e poi l'incoccio con un Big, ma preso per la coda poiché la lenza trasmette il classico Zig Zag del movimento caudale. Il pesce è allamato a rischio e tende a scendere la corrente verso l'altra sponda cercando una Tana, proiettandosi a capofitto verso il fondo cercando di entrare sotto dei grossi Massi lo inseguo, cercando di manovrare il tiro e senza mai contrastare la forza, ma nel momento in cui si infila nella Tana il Monofilo parte abraso dal Masso. Basta poco che il Finale in tensione si solleciti e si rompa ma, così facilmente, non me lo sarei aspettato e mi è venuto da pensare, vedendo il fondale, che la causa principale sia stata proprio il Tipo di Fondale fatto di Sassi non molto levigati, belli grezzi e giovani.

 

Sono le 16:15 del 22 Ottobre e sono di nuovo Al Ficone, ma sullo striscio di sopra che mi aveva ispirato al massimo tra tutti i Posti, infatti davanti a me ho 3 metri e mezzo di fondale ed una Mollaia fantastica nel punto più Stretto dell'Argine sotto un Taglio di Pietra scosceso. Ho con me solo una Fissa di 5 metri con vetta ad elastico. Entro in Pesca, i Bigattini lanciati di fronte a me affondano dolcemente nella Mollaia mentre la Corrente mi arriva Contro e rientra al Centro Alveo appena sotto di me. Il Caster innescato cade con i Bigattini e lentamente risalgono per ricongiungersi al Filo esterno della Corrente centrale. La Razzolata finisce poi appena 3/4 metri sotto di me, lenta. La situazione è Bella ma a contrastare tutto c'è il Vento; una Furia di Folate continue fredde da NNE a più di 20 Km/h. Per fortuna che ho montato la vetta ad elastico per ammorbidire le ferrate, il rischio di strappare sul Colpo è altissimo. Nonostante questo arriva la prima affondata. Ferro deciso e via! Il Pesce parte e risale la Corrente vertiginosamente con una forza incredibile, faccio fatica a starli dietro. Dopo un po' si stanca e lo porto sul Guadino ed è un Bel Cavedanotto di Tre Etti Scarsi, forzutissimo!

Continuo le Razzolate e ci credo, infatti la seconda Affondata arriva presto e ben Diversa dall'Altra. Piantato sul Fondo risale come un Treno la Corrente e appena arriva ad un grosso Masso ci si infila Sotto; Oh No! Il pelo fine del Diametro 0,064 non ce la farà! Tengo duro, Nervi saldi e lo lascio andar Sotto il Masso senza mollare la tensione e senza forzare. Sento che si è incollato al Fondo, allora lo Forzo leggermente e riparte, lo seguo ma si infila di nuovo in una Buca Sotto un enorme Masso e con due o tre Zuccate Taglia il Filo del Finale.

Ritentiamo, e monto come Finale un Diametro dello 0,071 del Tipo più elastico rispetto al Monofilo precedente, questo perché la Temperatura Percepita è abbastanza Bassina ed a queste condizioni un Monofilo tende ad irrigidirsi.

Il 4x10 affonda e un altro Cavedano salpato, poi nella successiva Razzolata rincoccio in un altro Treno che parte e che cerca Tana in tutto e per tutto; una forza incredibile, incollato sul Fondo si rannicchia Sotto il Massone e faccio la Stessa Fine dell'Altro. Esausto, monto un Monofilo del Diametro dello 0,080 e ritento ma sono già le 18:30, cala il Buio e salpo l'ultimo Cavedanello di Un Etto salutando queste due ore di Pesca Brevi ma Intense che mi han fatto capire come riaffrontare il Ficone la prossima volta: Canna a vetta sdoppiata di 4 metri e mezzo, finale dal Diametro di 0,080 in sù e fermi piantati sul posto, senza permettere a nessuno di infilarsi in Tana sotto il malefico Massone Taglia-Finali. La Prossima Volta andranno Sbarbati!! ... saranno Barbi? ... staremo a vedere.

Un Saluto da Djok@!

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Per una calata tutta natura i Pallini vanno vicino l'amo!

Sembrerà molto strano parlare di Piombatura vicina all'Amo nella Pesca a Galla al sospettoso Cavedano ma, vi assicuro che è proprio così e spiegherò il perchè!

Oggi ho finalmente appurato che la calata naturale avviene quando la lenza è fatta in un certo modo e vi assicuro che sono stati i nostri Amici pinnuti ad illuminarmi e per la  precisione un Bel Cavedano di 750 gr., in questo caso il Capo della Pozza.

Mi sono accorto che pescando a Galla su una spruzzata di 7/8 Bachi a Tiro ogni Due Minuti il Primo con Precedenza su tutti è sempre il Big che, finche non si sfama, è sempre il Prioritario sulla mangiata. Questa Gerarchia è ben Diversa dai Muscolotti che Ti arrivano in Branco, Spolverano e vanno via come le Cavallette Africane.

Il Cavedano, con queste dinamiche risulta molto prevedibile se ha fame, addirittura ferrabile a vista. Una volta individuato il Tuo Baco su gli Altri, va seguito a vista fino a che non si confonde nella profondità, per poi passare fulmineamente al Galleggiante per gli ultimi Secondi di Calata.

Ma, facciamo un passo indietro.

Il vero Segreto per il Successo in questo Tipo di Pesca è la Lenza e specificatamente dal Terzultimo pallino all'Amo.

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Barbi in 30 cm d'acqua


Tre Giorni fa un tempo da lupi. Esondazione del Santerno ad Imola e danni su danni.

Stamattina faccio un salto sul sito della Regione Toscana sezione CFR - Idrometria e tra tutti i Bacini trovo quello del Bisenzio molto interessante e stabile. Decido di fare un Blitz nel pomeriggio giusto per Razzolare dalle 15:00 alle 19:00.

Arrivo sul posto, acqua e giornata fantastiche. Perlustro la zona e noto dei cambiamenti dati dal fiume di tre giorni fa in piena, in alcuni punti ha scavato l'argine ma ristretto l'alveo, in altri si è spanto allargandosi.

Visti due o tre punti decido per uno striscio a fine corrente su una curva larga di fronte ad un grosso Albero inglobato dal Fiume con alle spalle una Boscaglia di alte Piante simili a Salici e Vetriche.

Entro in acqua per due metri, tre ... arrivo in centro alveo, provo a scendere un po' ma niente da fare, non c'è fondo! Una serie di Lanci con la sonda qua e la ma segna a malapena 20/30 cm. Prendo con me il Guadino corto, l'unico modo per salpare i pesci, ed inizio la mia Razzolata, davanti a me una spruzzolata di Bachi ed il Lancio; una passata di 15 secondi in totale. Inizio a bucare, Scardole e Cavedanelli, ad ogni Lancio è Pesce. Poi un Barbo! Wow, fantastico! E via dicendo un susseguirsi di Lanci e Ferrate due Gobioni ed ecco affacciarsi un'altro Barbo! Poi una Lasca; insomma, una grande varietà!

Le Razzolate continuano imperterrite ed ognuna finisce in Pesce, pezzatura medio piccola ma un grande fermento. Continuo ancora a bucare quando inciampo in un Cavedanetto di 200 Gr. e poco dopo, Eccola! Dai ci siamo! Percepisco una stazza diversa, ma ben presto mi accorgo di una presa da fuori, probabile sulla Pinna Caudale vista la linearità di traettoria ed al movimento a Zig Zag della Lenza. Il Pesce, probabilmente un Muscolotto, non si scolla dal Fondo, il mio Neanderthal, impaziente di vedere di che Pesce si tratti, vede bene di provare a forzare un po', ma appena si sente sollevare da terra il probabile Muscolotto di colpo sferra due o tre codate improvvise mettendo a dura prova il Monofilo dello 0,064 che, ahimè non riesce a contrastare la Sollecitazione rompendosi. Decido di sostituire il finale con uno 0,080 visto che ci sono tutte le condizioni per poter osare un po' ma la rottura precedente era al quanto ovvia ed assolutamente non dovuta alla stazza del Pesce. 

Infatti arrivo alle 19:00 con gli Ultimi due Barbotti e termino i Bigattini, la Luce comincia a venir meno e finisce così questa bella prima Battuta di Pesca in Settembre sulle rive del Bisenzio in attesa di una prossima!

 

un Saluto da Djok@!

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La pesca fine paga sempre, anche in mare

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Oggi sono andato a fare due lanci sulla massicciata del porto di Rosignano. Le condizioni non erano delle migliori, leggero scirocco il mare è quasi piatto. Ho fatto la lenza sulla mia canna all'inglese, galleggiante 1,5 gr., madre del 18 e finale del 10. Amo del 18 e piombini a scalare dell'11, infine 2 bachini a ciondolo. Dopo un po' che pescavo e non vedevo muovere, mi sono accorto che proprio sotto riva giravano dei mugginetti, e che erano molto interessati ai bachini che buttavo per pasturare... Ho provato a presentargli l'esca ma la scansavano come la peste!

A questo punto ho pensato: "...o vediamo se sono davvero così furbi...". Ho estratto la mia fissa di 5 mt con l'elastico, e con mia gradita sorpresa, ho visto che avevo già una lenza, fatta per insidiare cavedani... Galleggiante 4x12 madre del 12 e finale del 6... Amo del 22 e piombini a scalare del 13.
Innesco un bachino, spruzzolata di bachi e via... Inizio subito a vedere un bel fermento e i risultati non tardano a arrivare: una spigoletta sotto misura puntualmente rilasciata con annesso bacio in fronte... Successivamente si susseguono un mugginetto, un saraghino e altri pescioletti che mi hanno intrattenuto fino a sera. Ne ho persi anche 2 in ferrata, ma con il 6 in mare ci sta...
In conclusione, ho capito che nelle giornate morte, se vuoi passare un pomeriggio, pesca fine con il rischio di strappare! Meglio che non vedere muovere è di sicuro!

Un saluto da Dm@ker!
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Dal Correntone alla Buca

Con l' Esperienza dell' Altra Volta, visto che l'Acqua è in Calata insieme a questi continui sbalzi di Temperatura dentro di me ho pensato a Questi Poveri Pesci!

Staranno impazzendo?

Decido di tornare in Passata nel Correntone e trovo una Profondità Massima di 1,30mt, almeno 40cm in meno che a Luglio! Il Fondale infatti è visibile ad occhio nudo e si intravedono tutti gli Ostacoli lungo la Strisciata della Corrente. Allora decido di testare la mia Vetta ad Elastico in questa condizione Difficoltosa. 

Inizio a Razzolare e fino alle 18:30 si son visti solo Due Barbetti ed un continuo attaccare sul Fondo pur giocando d' Astuzia con Trattenute, Saltelli al Galleggiante e Manovre di direzione sul Filo della Corrente onde evitare Intralci. Una Passata non molto tranquilla direi! Riesco a togliere la Lenza varie volte dal Fondo arrivando a prendere il Monofilo con le Mani altrimenti, direttamente con la Canna e l' Elastico in tensione sarebbe stato, ogni volta, un dramma!

Alle 19:00 esausto ho avuto un Illuminazione e dopo aver pescato in queste condizioni per 4 Ore è dovuta arrivar per forza un' Illuminazione! Quindi mi faccio Forza e lascio il Correntone risalendo per 30mt trovando la Buca di Sopra, così silenziosa che mi mette una Curiosità bizzarra. Mi metto in Uscita della Corrente ed attacco il Misuratore, regolo il Fondo alla Lenza. Andrò a pescare su 4,00mt d'Acqua! La cosa mi fa Strano ma Lancio velocemente visto che ho giusto mezz' Ora di Pesca prima che faccia Notte. Due abbondanti Sgranate di Bachi e attendo ... qualche abboccata di Minutaglia poi un' Affondata dolce e lineare, una Ferrata decisa, 2/3sec in canna e Strappato! Delle belle Zuccate ma non Enormi. Controllo la Lenza con un' evidente rottura a 30cm dall' Amo, come quasi fosse stato un Masso sul Fondo visto che, a Tensione Normale senza Attrito, il punto Nevralgico del Finale si Trova subito sotto il Nodo dell'Asola. Diamo la Colpa anche alla mia Boccola che con i suoi 20 Anni minimo, tutta così consumata non è che agevoli molto l' Elastico!

Non mi arrendo e velocemente ritiro su una Lenza decente. Risgrano una manciata di Bachi e ... \TOP/ incanno un Bel Muscolo! Di seguito un'Altro e poi, dopo 10min un'Altro Ancora! Tre Pezzi da 300gr l'Uno abbondanti, tutto Muscoli e Capoccia dura!! ... questo è ciò che si dice ... avevo i Barbi sotto.


Un Saluto da Djok@!

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Dalla Sera alla Mattina

Oggi riparto verso il Santerno per continuare ad affinare nuove Tecniche e sperimentarne delle Altre. Ho pensato di provare a razzolare sulla Corrente all' Entrata di una Buca e far Tardi per Capire come si muovono i nostri Muscolotti.

 La situazione è  Particolare in quanto un Tempo come quest' Anno non si era mai visto. L' Acqua sta calando pian piano dal Luglio piovoso che è stato, le Temperature che oscillano tra i 26°C e i 20°C le Massime, mentre la Notte arrivano anche a 10°C ! Una Primavera tardiva ed un Autunno Anticipato con piccoli Tratti di Estate all' interno stanno rendendo l' Attività dei Pesci al quanto Imprevedibile. 

 Passate le 5 Ore di Pesca arriva il Buio e verso le 20:30 smonto tutto e me ne torno a Casa, tra le 16:00 e le 17:00 ho un risultato di Due Barbetti salpati ed un' Altro slamato sotto un Masso tra degli Arbusti sommersi, poi fino alle 20:30 una Dozzina di Sargoli Giganti sui 10/15cm ( Vaironi Telestes muticellus ) invadono il Territorio! Guardandoli bene con quel Testone sembrano dei piccolissimi Taimen. Visto che mi trattengo anche l' Indomani ho pensato bene ti tornare sulla Scia dei Bachi della Sera il Mattino seguente. Infatti, sveglia alle 06:20 e ricomincio a Razzolare dalle 07:30 per altre 5 Ore ma le Catture si fermano verso le 09:30 con Tre Barbetti salpati.

 Con questo Risultato torno a Casa e Penso che forse i Pesci in queste Condizioni frequentano Altre Zone di Fiume ...

 

by Djok@!

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Recupero in Acqua SENZA Rete

Una Cosa è Certa, per Recuperi di Pesci al di Sopra delle possibilità di retta del Monofilo è sempre Meglio agire di Guadino o Retino per non rischiare di perdere un Bel Pesce lasciandogli un Piercing al Labbro Gratis! Mi son trovato a Pescare in Centro Alveo di un Largo Correntone dove la Possibilità di portare Grossi Pesci in Riva per Guadarli è praticamente impossibile a causa del Bosco (vedi foto). In questo caso la Rete con un Manico abbastanza Lungo, meglio se Telescopico Regolabile, è indispensabile. Solitamente, se il Posto lo permette, preferisco portare i "Big Fish" verso la Riva dopo averli fatti stancare ben bene, trasportandoli di Fianco come su di uno Scivolo in una Mossa abbastanza Decisa quando è sicuro che sian Stracchi, arenandoli in Acqua Bassa. A questo punto poso velocemente la Canna e li vado a Prendere con le Mani dopo avermele Bagnate. Giusto il Tempo di Slamarlo, una Furtiva Foto e via in Acqua!

Tutti gli altri "Small Fish" uso Prenderli direttamente da dove sono in pesca portandoli a Superficie facendoli scivolare sul Pelo dell'Acqua, Mano Bagnata e Momento Giusto per Afferrare! E' sicuramente un Metodo un po Scomodo ma Efficace per non Muoversi troppo, soprattutto d'Estate quando peschi in Bocca ai Pesci.

 

Attenzione alla Canna Fissa con Vetta ad Elastico! Nel Metodo "Small Fish" può fare Brutti Scherzi! Ho imparato sulla mia Pelle quando, usando Monofili Sottili con una Codata il Pesce ha strappato il Finale andandosene via col Piercing al Labbro. Questo accade perché la Vetta della Canna ad Elastico è Rigida e, pur avendo l'Elastico Ben Tarato, quando avvicini il Pesce a Te si Crea un Angolo sempre più Acuto che rende quel Poco Elastico che esce sempre più bloccato in Uscita. Per evitare l'inconveniente ho risolto alzando il Braccio e tenendo la Canna, durante il Recupero, sempre più Alta con il Calcio dietro le Spalle facendole assumere una posizione più Orizzontale possibile. A questo modo l'Elastico ha Meno Attrito nel Caso di Repentine Sollecitazioni.

by Djok@!

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Oggi ho capito una cosa ...

Dopo alcune prove, testando una Barbarina di 5 mt. nel Santerno, ho capito una cosa ... e cioè la Differenza di Reazione del pesce sul tipo di Paranco.

Pescando in Buche, Strisci o Correntoni d'Estate si rischia di ritrovarsi in centro Alveo con le Tane, Vetriche, Tronchi sommersi e Massi sotto la Vetta. O si ha la prontezza ti tirarsi indietro all'incoccio di un bel Barbo oppure si ha bisogno di una bella Canna Fissa con vetta ad Elastico. Ho notato infatti che i Pesci hanno una reazione differente!

Con la Vetta ad Elastico sembra che sia migliore in questi casi in quanto mantenga la lenza in bassa tensione così che al contatto con gli Ostacoli del Fondale possa risultare meno facile perdere il Pesce.

Oltre a questo sembrerebbe che i Pesci in canna con la Vetta ad Elastico si comportino in maniera Diversa che con le Vette fisse, diverrebbero Meno Impulsivi e Combattivi durante il Recupero, come quasi si lasciassero più trasportare dall'evento. Questo ci permette di poter sperare che il Recupero di un Pesce di Taglia possa andar a buon fine pur usando Monofili sottilissimi in condizioni Difficili.

 

Un Saluto da Djok@!

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